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Cardo
Nome botanico: Carduus
Cardo
Nome botanico: Carduus
Descrizione
Le piante erbacee del genere del cardo sono interamente coperte di spine di consistenza lanosa e raggiungono in media i 2 m di altezza. Diffuse un po' ovunque nel mondo, hanno piccole foglie dentate, strette e di forma allungata, mentre i fiori viola sono a forma di tubo, spinosi e ricoperti di brattee. Si tratta di piante robuste e resistenti che si adattano pressoché a qualsiasi habitat.
Specie di Cardo
Cardo saettone
Il tratto distintivo del cardo saettone sono le spine presenti sul fusto. Si tratta di una pianta che cresce spontanea in tutta Italia. Il suo nome scientifico, Carduus pycnocephalus, richiama la spinosità del fusto (dal greco ardis "punta dello strale") e la compattezza del suo fiore (dal greco pyknos "compatto" e cephalus "testa").
Cardo Branca-Orsina
Il cardo Branca-Orsina è una specie ampiamente diffusa nelle regioni settentrionali della penisola italiana, mentre al centro sud è praticamente assente. Ha la capacità di colonizzare i terreni incolti e disturbati (ad esempio, le discariche), e in alcune parti del mondo è considerata una pianta infestante da tenere sotto controllo.
Cardo Crespo
Il cardo Crespo è una pianta erbacea che in Italia è presente solo in alcune regioni. Si tratta di una specie piuttosto conosciuta e variamente utilizzata dall'essere umano, dai suoi semi, ad esempio, si ricava un olio particolare. Il nome latino (Carduus crispus) offre diversi indizi sulla sua caratteristica spinosità, il significato letterale infatti è "pungiglione increspato".
Cardo mascherato
Il cardo selvatico di bardana è una pianta robusta alta da 50 cm a 2 m con stelo alato con spine corte e foglie morbide, bianco-cotonoso sul lato inferiore, lanceolato, dentato e con peli appuntiti. I capolini sono di colore rosso-viola e da 1,5 a 2 cm di diametro. La fioritura è estate.
Cardo minore
È una pianta eretta che può raggiungere dai 2 ai 7 dm (20 dm in America). La forma biologica della specie è emicriptofita bienne (H bienn); ossia sono piante perennanti per mezzo di gemme poste al suolo con un ciclo di crescita biennale: significa che il primo anno produce al più una bassa rosetta basale di foglie, mentre il secondo anno fiorisce completamente.
Cardo Nerastro
Il cardo Nerastro è una delle molte specie italiane spontanee di cardi, anche se attualmente non è molto diffusa. L'epiteto nigriscens nel suo nome scientifico (Carduus nigrescens), si riferisce al fatto che ha la tendenza a scurirsi.
Cardo Dentellato
Il cardo Dentellato è una pianta erbacea piuttosto diffusa in Italia, dove la si può incontrare in natura su quasi tutto il territorio. I suoi fiori, dalla forma singolare, si possono ammirare durante tutto il periodo estivo. Il nome latino Carduus defloratus, è fonte di dibattito tra i botanici circa le sue origini: se per qualcuno deriva dal greco e significa "duro" o "aculeo", per altri deriva dal celtico e significa "spina".
Cardo Rosso
Il cardo Rosso è una specie diffusa in tutta Italia ed è considerata infestante in alcune regioni europee. Ama i luoghi assolati e le zone aride e sassose, lo si può trovare sui bordi delle strade e negli ambienti rurali.
Cardo agglomerato
Cardo agglomerato è una pianta perenne simile al cardo, con foglie spinose e profondamente lobate e capolini sferici di colore viola che sbocciano a fine estate. Questa pianta particolare prospera nelle aree aperte, dove la sua altezza fino a 1,5 metri le permette di catturare la luce del sole e di attirare impollinatori come farfalle e api. Cardo agglomerato Il robusto apparato radicale le permette di resistere in terreni ben drenati, rendendola un'aggiunta resistente ai prati di fiori selvatici e ai giardini naturali.
Carduus aurosicus
Carduus aurosicus si caratterizza per le sue foglie spinose e per gli audaci fiori viola a forma di cardo che richiedono attenzione. Tipicamente presente in terreni rocciosi e calcarei, questa robusta pianta prospera in condizioni difficili, riflettendo la durezza della sua famiglia. I suoi tratti appuntiti scoraggiano gli erbivori, mentre le vivaci fioriture attirano gli impollinatori, consentendole di persistere nel suo habitat accidentato.
Classificazione scientifica
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